lunedì 10 gennaio 2011

Salerno capitale dimenticata? "Ora evento riparatore"

SALERNO - La gaffe è abbastanza rilevante. Salerno capitale dimenticata alle prime celebrazioni per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia è qualcosa che non può passare inosservata. Soprattutto ai salernitani che sotto il profilo storico, oltre alla scuola medica annoverano anche questa tappa storica e politica che segno l'ormai nota "svolta". Proprio così. Dalla residenza di governo salernitana che furono poste le basi per la costituzione e la Repubblica. Tre governi fino a quello guidato da Bonomi che elaborò a Salerno il referendum. In quel governo basti pensare che c'erano personalità del calibro di Badoglio, Togliatti e di Acilde De Gasperi. Insomma altro che "capitale di transizione" come considerata da alcuni immediatamente dopo la gaffe. Gli stessi costituzionalisti avrebbero definito Salerno degna di essere definita tra le capitali d'Italia. E ne è fermamente convinto Luigi Pizza, ex consigliere comunali di Salerno, segretario provinciale della Democrazia Cristiana e fratello di Giuseppe Pizza, sottosegretario di stato all'Istruzione. E se il sottosegretario salernitano (segretario nazionale della storica Dc) ha già avanzato l'ipotesi di una cerimonia «riparatrice», Luigi Pizza analizza l'intera vicenda: «Una dimenticanza imperdonabile a cui va messo riparo. Dal punto di vista della forma e della sostanza Salerno deve essere annoverata tra le Capitali d'Italia. Salerno è stata sede del Governo e dello Stato, all'epoca incarnato dal Re». Ma il dottore Pizza racconta poi: «Ricordo due cerimonie che si sono svolte a Salerno. Ero consigliere comunale quando abbiamo celebrato i cinquant'anni da Salerno Capitale alla presenza di Scalfaro mentre una successiva cerimonia (amministrazione De Biase) vide la presenza dello stesso Napolitano, all'epoca senatore, proprio qui a Salerno». «La città merita - prosegue Luigi Pizza - di essere ripagata. Non possiamo consentire una dimenticanza così eclatante». Sull'evento "riparatore" ci sta pensando il sottosegretario pronto a sottoporre la vicenda al Consiglio dei Ministri. «Mi dispiace molto - ha, infatti, dichiarato Giuseppe Pizza - ora cercheremo di dare a Salerno il giusto riconoscimento, correndo ai ripari verso un grave errore del protocollo della Presidenza della Repubblica» .

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