Dottore Pizza, i cattolici giocano un ruolo fondamentale anche adesso?
«I cattolici in politica debbono continuare a far sentire forte la propria voce, iniziando dai nostri territori. Tant’è che è nostra intenzione organizzare un importante convegno, a metà aprile, sull’attualità della dottrina sociale della Chiesa».
Ma dal livello nazionale, scendiamo alle vicende di casa nostra, ed in particolare alle prossime amministrative. Si vota in ventinove comuni ma il centro più importante è Nocera Inferiore
«La Dc è un partito di governo e non di lotta. Noi manteniamo fede all’impegno iniziale, senza deroga, di alleanza strategica con il Pdl. Pertanto la Democrazia Cristiana sosterrà tutti i candidati del Pdl o comunque coloro che sono riferimento dell’area politica di centrodestra. In particolare, sarà sostenuto, con grande vigore e convinzione, il dottore Cremone a Nocera Inferiore, candidatura autorevole, popolare e persona fortemente radicata sul territorio. Cremone, a mio avviso, rappresenta una vera e grande occasione per la città di Nocera Inferiore».
Tralasciando il quadro elettorale e strettamente politico, un argomento che le sta particolarmente a cuore è la facoltà di Medicina dell’Università di Salerno. Attualmente, ricordiamo, al centro del dibattito per il mancato perfezionamento del decreto che sancirebbe, in via definitiva ed inequivocabile, l’istituzione della facoltà della città della scuola medica.
«C’è un impegno costante per realizzare ciò che ormai è divenuto una realtà. Occorre ricordare il grande convegno nell’aula magna dell’Ateneo, alla presenza dell’allora ministro alla Salute Fazio e dell’allora sottosegretario al Miur, Giuseppe Pizza, nonché del rettore Pasquino, del manager dell’azienda ospedaliera Bianchi e del presidente della Provincia Cirielli (seguito poi da un altro appuntamento tenutosi all’ospedale Ruggi D’Aragona con il sindaco De Luca), che sancì, di fatto, l’imminente completamento del decreto di istituzione della facoltà di medicina e della clinicizzazione dell’azienda ospedaliera universitaria. Non ci sono particolari motivi ostativi alla firma del decreto ma sosteniamo la preoccupazione del rettore di tenere alta la guardia e facciamo nostro il richiamo ad una sorta di costituente della politica per vigilare il definitivo completamento dell’iter. Ciò in virtù dei primi laureati in medicina alla facoltà di Salerno, previsti per il prossimo anno»
Oltre ad essere segretario provinciale della Dc, lei è primario dell’Unità operativa di Salute Mentale del distretto Sapri – Camerota e direttore del dipartimento di Salute Mentale dell’ex asl Salerno 3. In tal senso, in questi ultimi giorni si discute del caso Opg con riferimento, in particolare alla struttura di Mariconda di Salerno
«E’ difficile coniugare cura e detenzione. Noi preferiamo curare, laddove è possibile, in libertà. L’inutile diatriba sorta a proposito della istituenda struttura nella sede di Mariconda si poggia su un falso problema. Non vi è, a mio avviso, alcun pericolo di nessun ordine e grado, né per il contesto ambientale, né per la popolazione del quartiere. La struttura è finalizzata alla cura delle persone, nell’ottica di superamento degli Opg, che ripropongono ancora oggi, le barbarie delle strutture manicomiali. Pertanto la scelta dell’Asl è una scelta di civiltà scientifica, giuridica e culturale. Debbo, altresì, sollevare, purtroppo, che ancora ad oggi persiste uno stigma culturale nei confronti di pazienti psichici, che scatta come un “riflesso pavloviano”, incentivando una sorta di caratterizzazione culturale, difficile da scardinare».
A Mariconda, nel caso specifico
«Lì non è un Opg. Le strutture che dovranno surrogare gli ospedali psichiatrici giudiziari saranno indicati con apposito decreto del Ministro della Salute previsto per fine marzo ed avranno specifiche caratteristiche strutturali, funzionali ed organizzative e che diventeranno operative entro marzo del 2013».
Torniamo alla politica, riallacciandoci al punto iniziale, quale è la collocazione dei piccoli partiti a livello nazionale
«Vi è una esigenza ormai universalmente riconosciuta di semplificazione nazionale. In tal senso c’è la necessità di aggregare i vari segmenti di ispirazione popolare moderata. Una massa critica necessaria per evitare residualità e marginalità nella guida dei processi politici. Ribadisco la convinzione di mettere in campo energie attorno alla concezione del popolarismo italiano ed europeo. Noi ci proviamo a muoverci in tal senso».
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