Santo Spirito in Sassia, 2006: è in corso il ventesimo congresso della Democrazia Cristiana, il secondo firmato da Giuseppe Pizza, l’enfant terrible dell’era democristiana di Amintore Fanfani.
L’occhio della telecamera Rai indugia tra gli ospiti illustri: tanti, da Ignazio Larussa a Tonino Di Pietro, da Romano Prodi – Presidente del Consiglio in carica – a Leoluca Orlando. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni, il clima quello degli eventi politici che scuotono l’opinione pubblica. Improvvisamente, lentamente, ma senza esitazione e con passo sicuro, sale sulla pedana Emilio Colombo, uno dei miti della Democrazia Cristiana, il ragazzo dell’Azione Cattolica che nel 1946, a Potenza, avrebbe dato uno schiaffo elettorale a Francesco Saverio Nitti, anzi oltre 26.000 schiaffi, entrando a vele spiegate nella storia del nostro Paese. Ricorda Giuseppe Pizza, segretario della Democrazia Cristiana ed attuale Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Quello di Emilio Colombo fu un intervento magistrale per chiarezza lucidità e passione, la capacità di guardare lontano oltre il quotidiano, l’invito a capire e difendere la libertà e la Costituzione, un patrimonio ideale, la rotta maestra della Democrazia Cristiana, da De Gasperi a Moro a Flaminio Piccoli”. L’assemblea sembrò vibrare di passioni di altri tempi, un uragano di applausi accompagnò le ultime parole di Emilio Colombo, mille delegati impazziti orecchiarono il ritmo del “Biancofiore”. “Quella lucidità e quella chiarezza – prosegue Giuseppe Pizza – accompagnano Emilio Colombo ancora oggi, a novant’anni. A Potenza, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, è stato brillante e concreto come non mai.” Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri, Ministro del Tesoro, Presidente dell’Assemblea Europea, Emilio Colombo ha scandito tutti i passaggi e gli snodi importanti dell’Italia nella seconda metà del ventesimo secolo, uno dei pochi in grado di dialogare a tu per tu con tutti i grandi del pianeta dai Gromiko alla Thatcher, dai segretari di stato americani ai leaders orientali. “Per noi democristiani la lezione politica di Emilio Colombo resta un riferimento fondamentale, l’amore per la Costituzione e la costruzione dell’Europa democratica i percorsi lungo i quali ridare credibilità e respiro alla politica in un Paese che sembra adagiarsi nel giorno per giorno, dove la formazione politica è quasi scomparsa e il ruolo dei Parlamentari lontano dall’elettorato e dal territorio”. A parlare così, è ancora Giuseppe Pizza.
Che aggiunge, dopo di avere avuto un lungo colloquio telefonico con lo statista di Potenza, anche con il pensiero ai quarant’anni di amicizia ininterrotta : l’augurio di vivere ancora a lungo e in buona salute per Emilio Colombo si coniuga con la certezza che non mancherà di mettere a disposizione la sua esperienza e la sua capacità di analisi per orientare le scelte dei Democristiani nella direzione di una nuova positiva stagione che ponga fine alla diaspora e alla dispersione di un enorme patrimonio di cultura politica e di esperienza istituzionale. “Per quanto ci riguarda - sottolinea Giuseppe Pizza, a nome della democrazia Cristiana - noi siamo pronti”. (servizio a cura di Nicola Di Monaco).
L’occhio della telecamera Rai indugia tra gli ospiti illustri: tanti, da Ignazio Larussa a Tonino Di Pietro, da Romano Prodi – Presidente del Consiglio in carica – a Leoluca Orlando. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni, il clima quello degli eventi politici che scuotono l’opinione pubblica. Improvvisamente, lentamente, ma senza esitazione e con passo sicuro, sale sulla pedana Emilio Colombo, uno dei miti della Democrazia Cristiana, il ragazzo dell’Azione Cattolica che nel 1946, a Potenza, avrebbe dato uno schiaffo elettorale a Francesco Saverio Nitti, anzi oltre 26.000 schiaffi, entrando a vele spiegate nella storia del nostro Paese. Ricorda Giuseppe Pizza, segretario della Democrazia Cristiana ed attuale Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Quello di Emilio Colombo fu un intervento magistrale per chiarezza lucidità e passione, la capacità di guardare lontano oltre il quotidiano, l’invito a capire e difendere la libertà e la Costituzione, un patrimonio ideale, la rotta maestra della Democrazia Cristiana, da De Gasperi a Moro a Flaminio Piccoli”. L’assemblea sembrò vibrare di passioni di altri tempi, un uragano di applausi accompagnò le ultime parole di Emilio Colombo, mille delegati impazziti orecchiarono il ritmo del “Biancofiore”. “Quella lucidità e quella chiarezza – prosegue Giuseppe Pizza – accompagnano Emilio Colombo ancora oggi, a novant’anni. A Potenza, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, è stato brillante e concreto come non mai.” Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri, Ministro del Tesoro, Presidente dell’Assemblea Europea, Emilio Colombo ha scandito tutti i passaggi e gli snodi importanti dell’Italia nella seconda metà del ventesimo secolo, uno dei pochi in grado di dialogare a tu per tu con tutti i grandi del pianeta dai Gromiko alla Thatcher, dai segretari di stato americani ai leaders orientali. “Per noi democristiani la lezione politica di Emilio Colombo resta un riferimento fondamentale, l’amore per la Costituzione e la costruzione dell’Europa democratica i percorsi lungo i quali ridare credibilità e respiro alla politica in un Paese che sembra adagiarsi nel giorno per giorno, dove la formazione politica è quasi scomparsa e il ruolo dei Parlamentari lontano dall’elettorato e dal territorio”. A parlare così, è ancora Giuseppe Pizza.
Che aggiunge, dopo di avere avuto un lungo colloquio telefonico con lo statista di Potenza, anche con il pensiero ai quarant’anni di amicizia ininterrotta : l’augurio di vivere ancora a lungo e in buona salute per Emilio Colombo si coniuga con la certezza che non mancherà di mettere a disposizione la sua esperienza e la sua capacità di analisi per orientare le scelte dei Democristiani nella direzione di una nuova positiva stagione che ponga fine alla diaspora e alla dispersione di un enorme patrimonio di cultura politica e di esperienza istituzionale. “Per quanto ci riguarda - sottolinea Giuseppe Pizza, a nome della democrazia Cristiana - noi siamo pronti”. (servizio a cura di Nicola Di Monaco).
Al senatore Emilio Colombo giungano gli auguri del Segretario Provinciale di Salerno della Democrazia Cristiana, dottor Luigi Pizza e dell'interno partito dello Scudo Crociato salernitano
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